giovedì 5 maggio 2016

Ritorno a Spoon River, un film di Francesco Conversano e Nene Grignaffini


La collina, Edgar Lee Masters
Dove sono Elmer, Herman, Bert, Tom e Charley, 
l'abulico, l'atletico, il buffone, l'ubriacone, il rissoso? 
Tutti, tutti, dormono sulla collina.

Uno trapassò in una febbre, 
uno fu arso in miniera, 
uno fu ucciso in rissa, 
uno morì in prigione, 
uno cadde da un ponte lavorando per i suoi cari - 
tutti, tutti dormono, dormono, dormono sulla collina.

Dove sono Ella, Kate, Mag, Edith e Lizzie, 
la tenera, la semplice, la vociona, l'orgogliosa, la felicie? 
Tutte, tutte, dormono sulla collina.

Una morì di un parto illecito, 
una di amore contrastato, 
una sotto le mani di un bruto in un bordello, 
una di orgoglio spezzato, mentre anelava al suo ideale, 
una inseguendo la vita, lontano, in Londra e Parigi, 
ma fu riportata nel piccolo spazio con Ella, con Kate, con Mag - 
tutt, tutte dormono, dormono, dormono sulla collina.

Dove sono zio Isaac e la zia Emily, 
e il vecchio Towny Kincaid e Sevigne Houghton, 
e il maggiore Walker che aveva conosciuto 
uomini venerabili della Rivoluzione? *
Tutti, tutti, dormono sulla collina.

Li riportarono, figlioli morti, dalla guerra, 
e figlie infrante dalla vita, 
e i loro bimbi orfani, piangenti - 
tutti, tutti dormono, dormono, dormono sulla collina.

Dov'è quel vecchio suonatore Jones 
che giocò con la vita per tutti i novant'anni, 
fronteggiando il nevischio a petto nudo, 
bevendo, facendo chiasso, non pensando né a moglie né a parenti, 
né al denaro, né all'amore, né al cielo? 
Eccolo! Ciancia delle fritture di tanti anni fa, 
delle corse di tanti anni fa nel Boschetto di Clary, 
di ciò che Abe Lincoln 
disse una volta a Springfield.

"L'antologia di Spoon River", raccolta di poesie scritte da Edgar Lee Masters uscì nel 1915 e, negli anni '40, arrivò in Italia grazie alla traduzione di Fernanda Pivano. 
Conobbe poi una nuova vita nel 1971, con il disco "Non al denaro, non all'amore né al cielo", di Fabrizio De André; il cantautore genovese mise in musica alcune delle poesie dell'antologia.



100 anni dopo, Francesco Conversano e Nene Grignaffini sono andati a Petersburg e Lewistown, in Illinois, il paese in cui nacque il poeta americano e quello in cui è sepolto. E lì hanno chiesto a 26 abitanti di leggere le poesie di Masters. Il film, interamente girato in bianco e nero e non doppiato, rappresenta uno spaccato di provincia americana: un omaggio al grande poeta e ai suoi immortali epitaffi. 

Il violinista Jones, Edgar Lee Masters
La terra emana una vibrazione
là nel tuo cuore, e quello sei tu.
E se la gente scopre che sai suonare,
ebbene, suonare ti tocca per tutta la vita.
Che cosa vedi, un raccolto di trifoglio?
O un prato da attraversare per arrivare al fiume?
Il vento è nel granturco; tuti freghi le mani
per i buoi ora pronti per il mercato;
oppure senti il fruscio delle gonne.
Come le ragazze quando ballano nel Boschetto.
Per Cooney Potter una colonna di polvere
o un vortice di foglie significavano disastrosa siccità;
Per me somigliavano a Sammy Testarossa
che danzava al motivo di Toor-a-Loor.
Come potevo coltivare i miei quaranta acri
per non parlare di acquistarne altri, 
con una ridda di corni, fagotti e ottavini
agitata nella mia testa da corvi e pettirossi
e il cigolìo di un mulino a vento - solo questo?
E io non iniziai mai ad arare in vita mia
senza che qualcuno si fermasse per strada
e mi portasse via per un ballo o un picnic.
Finii con quaranta acri;
finii con una viola rotta - 
e una risata spezzata, e mille ricordi, 
e nemmeno un rimpianto.




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